Start-up e PMI Innovative: Un Nuovo Orizzonte Fiscale
Start-up e PMI Innovative: Un Nuovo Orizzonte Fiscale
Identikit di una Start-up Innovativa
Le start-up innovative sono quelle imprese che si dedicano allo sviluppo, produzione e commercializzazione di prodotti o servizi ad alto valore tecnologico. Per essere riconosciute come tali, devono possedere requisiti ben definiti:
Agevolazioni e Incentivi Fiscali
Queste imprese godono di agevolazioni fiscali e di sostegno al lavoro, come semplificazioni nella costituzione, riduzione degli oneri per l’avvio dell’attività e incentivi agli investimenti nel capitale di rischio. Inoltre, sono esonerate da alcune penalizzazioni fiscali previste per le società di comodo, come l’imputazione di un reddito minimo e l’utilizzo limitato del credito IVA.
Il Cammino Normativo e il Limite de minimis 2024
Il cammino normativo italiano prosegue con l’introduzione del nuovo regime de minimis a partire da gennaio 2024, che modifica la detrazione fiscale per start-up e PMI innovative. Questo cambiamento riflette l’importanza degli incentivi fiscali nel contesto economico attuale e l’impegno del governo nel sostenere l’innovazione e la crescita economica.
Impatto e Prospettive Future
L’ecosistema delle start-up innovative in Italia è in continua crescita, con oltre 500 nuove società che nascono ogni tre mesi. Questo dinamismo è il risultato di politiche mirate che non solo incentivano la creazione di nuove imprese ma attraggono anche investitori alla ricerca di opportunità in un settore promettente.
In conclusione, l’Italia sta consolidando la sua posizione come un hub di innovazione e imprenditorialità. Con un quadro normativo su misura e incentivi fiscali strategici, le start-up e le PMI innovative sono destinate a giocare un ruolo chiave nel panorama economico nazionale e internazionale.
Regolamento SFDR: Informativa sulla Sostenibilità nel Settore dei Servizi Finanziari
Regolamento SFDR: Informativa sulla Sostenibilità nel Settore dei Servizi Finanziari
Questo regolamento mira a migliorare la trasparenza e l’informazione nel settore finanziario riguardo alla sostenibilità.
Vediamo i punti chiave:
In sintesi, l’SFDR è un passo importante verso un settore finanziario più sostenibile e responsabile.
Le banche devono ora considerare attentamente la sostenibilità dei loro clienti: pertanto, l'impatto è considerevole, perché il rispetto delle politiche ESG condizionerà l'accesso delle imprese al credito.
Le novità della Legge di delegazione europea 2022-2023
Le novità della Legge di delegazione europea 2022-2023
Il 24 febbraio 2024 è entrata in vigore la Legge 21 febbraio 2024 , n. 15, che delega il Governo a recepire una serie di direttive e altri atti dell’Unione europea, nell’ambito della Legge di delegazione europea 2022-2023.
Si tratta di una legge molto ampia e articolata, che riguarda diversi settori e materie di interesse per i cittadini e le imprese. Tra le numerose norme europee da attuare, vogliamo segnalarvi quelle che ci sembrano più rilevanti e attese, sia per la loro importanza sia per le loro implicazioni pratiche.
Cibersicurezza e resilienza dei sistemi critici
La cibersicurezza è una sfida sempre più urgente e strategica per l’Unione europea, che richiede una cooperazione e una coordinazione tra gli Stati membri e le istituzioni comunitarie. Per questo motivo, la Legge di delegazione europea prevede il recepimento di due direttive fondamentali in questo ambito:
- la direttiva (UE) 2022/2555, nota come direttiva NIS2, che aggiorna e rafforza il quadro normativo per la sicurezza delle reti e dei sistemi informativi nell’Unione, introducendo nuovi obblighi e sanzioni per gli operatori di servizi essenziali e i fornitori di servizi digitali, nonché nuovi meccanismi di cooperazione e scambio di informazioni tra le autorità nazionali competenti;
- la direttiva (UE) 2022/2557, che stabilisce le regole per garantire la resilienza dei soggetti critici, ovvero le entità pubbliche o private che forniscono servizi essenziali per il mantenimento delle funzioni vitali della società, come l’energia, i trasporti, la salute, l’acqua, la finanza, le comunicazioni, lo spazio e il nucleare. La direttiva prevede che i soggetti critici adottino misure di gestione dei rischi, di prevenzione e di mitigazione degli impatti di eventuali incidenti, nonché di notifica e di coordinamento con le autorità nazionali.
Queste due direttive rappresentano un passo avanti significativo per la protezione del patrimonio digitale e delle infrastrutture vitali dell’Unione europea, e richiederanno agli Stati membri e agli operatori coinvolti un adeguamento delle proprie norme e procedure.
Parità di retribuzione tra uomini e donne
La parità di retribuzione tra uomini e donne per uno stesso lavoro o per un lavoro di pari valore è un principio fondamentale del diritto dell’Unione europea, sancito dal Trattato e dalla Carta dei diritti fondamentali. Tuttavia, nonostante i progressi compiuti negli ultimi anni, il divario retributivo di genere persiste in tutti gli Stati membri, con una media del 14% a livello europeo.
Per contrastare questa situazione, la Legge di delegazione europea prevede il recepimento della direttiva (UE) 2023/970, che mira a rafforzare l’applicazione del principio della parità di retribuzione attraverso la trasparenza retributiva e i relativi meccanismi di applicazione. La direttiva prevede, tra le altre cose, che:
- i datori di lavoro forniscano informazioni sulle fasce retributive per le diverse categorie di lavoratori e lavoratrici, nonché sui criteri di determinazione della retribuzione;
- i lavoratori e le lavoratrici abbiano il diritto di richiedere informazioni sul livello di retribuzione dei colleghi che svolgono lo stesso lavoro o un lavoro di pari valore, nel rispetto della protezione dei dati personali;
- i datori di lavoro che non rispettano il principio della parità di retribuzione siano soggetti a sanzioni efficaci, proporzionate e dissuasive, comprese le indennità per i lavoratori e le lavoratrici discriminati;
- i lavoratori e le lavoratrici abbiano accesso a vie di ricorso effettive e accessibili, sia individuali che collettive, per far valere i propri diritti;
- le organizzazioni sindacali e le associazioni che promuovono l’uguaglianza di genere possano assistere e rappresentare i lavoratori e le lavoratrici vittime di discriminazione retributiva.
Questa direttiva è un importante strumento per promuovere la giustizia sociale e l’uguaglianza di genere nell’Unione europea, e richiederà agli Stati membri e ai datori di lavoro un impegno concreto per garantire una retribuzione equa e trasparente a tutti i lavoratori e le lavoratrici.
Rendicontazione societaria di sostenibilità e governance dei dati
La sostenibilità e la digitalizzazione sono due delle principali priorità dell’agenda politica dell’Unione europea, che si traducono in una serie di iniziative legislative e non legislative per orientare lo sviluppo economico e sociale verso modelli più responsabili e innovativi. In questo contesto, la Legge di delegazione europea prevede il recepimento di due norme chiave:
- la direttiva (UE) 2022/2464, che modifica il quadro normativo vigente in materia di rendicontazione societaria di sostenibilità, ovvero l’obbligo per le società di fornire informazioni sulle loro performance ambientali, sociali e di governance, nonché sui rischi e le opportunità connessi. La direttiva estende tale obbligo a un maggior numero di società, introduce nuovi requisiti di qualità, coerenza e comparabilità delle informazioni, e prevede l’armonizzazione degli standard di rendicontazione a livello europeo;
- il regolamento (UE) 2022/868, noto come Data Governance Act, che stabilisce le regole per la governance europea dei dati, ovvero il quadro istituzionale e normativo per facilitare la condivisione e l’utilizzo dei dati tra gli Stati membri e le parti interessate, nel rispetto dei principi di protezione dei dati, di concorrenza leale e di sovranità dei dati. Il regolamento prevede, tra le altre cose, la creazione di uno spazio europeo dei dati, la definizione di categorie di dati di interesse generale, la regolamentazione delle attività di intermediazione dei dati, e la promozione della partecipazione dei cittadini e delle imprese alla condivisione dei dati.
Queste due norme rappresentano un passo avanti significativo per la trasformazione verde e digitale dell’Unione europea, e richiederanno agli Stati membri e alle società un adeguamento delle proprie pratiche e procedure.
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Dal 2024 obbligo di copertura assicurativa per eventi catastrofici
Dal 2024 obbligo di copertura assicurativa per eventi catastrofici
Dettagli dell’Obbligo di Copertura Assicurativa
La Legge di Bilancio 2024, specificamente nei commi da 101 a 111, impone alle imprese con sede legale in Italia o con una stabile organizzazione nel paese di stipulare contratti assicurativi entro il 31 dicembre 2024. La copertura assicurativa deve includere terreni, fabbricati, impianti, macchinari e attrezzature industriali e commerciali.
Sanzioni e Penalizzazioni
Le imprese che non aderiscono a questa disposizione potrebbero subire sanzioni significative, che vanno da penalizzazioni finanziarie a possibili esclusioni dall’accesso a contributi, sovvenzioni o agevolazioni pubbliche. È quindi fondamentale che le aziende si conformino a questa nuova normativa per evitare conseguenze negative.
Ruolo delle Imprese di Assicurazione
Le imprese di assicurazione sono chiamate a giocare un ruolo chiave nell’implementazione di questa legge. Sono obbligate a offrire la copertura assicurativa richiesta, con sanzioni amministrative da 100.000 a 500.000 euro in caso di mancato rispetto. I contratti assicurativi devono prevedere un limite massimo di scoperto o franchigia, non superiore al 15% del danno, e applicare premi proporzionali al rischio.
Eccezioni e Esclusioni
Ci sono alcune eccezioni importanti a questa normativa. Gli imprenditori agricoli, come definito dall’art. 2135 del codice civile, sono esclusi dagli obblighi di copertura assicurativa. Inoltre, le imprese il cui patrimonio immobiliare è gravato da abuso edilizio o costruito in violazione delle autorizzazioni sono escluse dall’obbligo di copertura assicurativa.
È fondamentale che le imprese agiscano tempestivamente per adempiere a questa nuova normativa, garantendo la sicurezza e la stabilità nel contesto imprenditoriale italiano.
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Convegno "Abbattere i muri in edilizia - La certificazione sulla parità di genere"
Convegno "Abbattere i muri in edilizia - La certificazione sulla parità di genere"
Il Convegno ci vede al fianco del nostro Partner Formidouble, per toccare una delle tematiche più importanti degli ormai noti "parametri ESG - Environment, Social, Governance".
In particolare, tratteremo l'argomento della parità tra uomo e donna, come elemento specifico del pilastro S - Social.
Direttiva CSRD: dal 2024 più aziende dovranno fare il report si sostenibilità
Direttiva CSRD: dal 2024 più aziende dovranno fare il report si sostenibilità
Le novità
La Direttiva UE c.d. CSRD del 2022 (Corporate Sustainability Reporting Directive) amplia il numero di imprese tenute a effettuare il report di sostenibilità, a integrazione dei documenti di bilancio.
Le stime, in Italia, affermano che si passerà a 49.000 imprese obbligate dalla CSRD, dalle attuali 11.000 ora obbligate a fornire le c.d. informazione non finanziarie previste dalla precedente Direttiva NFD.
A chi si applica la CSRD
I nuovi obblighi si applicano in via diretta alle grandi imprese, ma queste sono tenute ad acquisire le informazioni sulla sostenibilità anche dalla catena del valore, a monte e a valle: in pratica, rivolgendosi a clienti e fornitori.
In sintesi, l’ambito applicativo e i tempi di attuazione sono i seguenti:
Tipologia di impresa | Parametro: Dipendenti medi | Parametro: Totale attivo € | Parametro: Ricavi netti € |
Grande impresa | > 250 | > 20.000.000 | > 40.000.000 |
Media impresa | < 250 | < 20.000.000 | < 40.000.000 |
Piccola impresa | < 50 | < 4.000.000 | < 8.000.000 |
Micro impresa | < 10 | < 350.000 | < 700.000 |
Tipologia di impresa | Tipologia di rendicontazione | Primo anno di rendicontazione | Standard di riferimento |
Grande impresa già soggetta alla DNF | Obbligatoria | 2024 (pubblicazione 2025) | ESRS |
Grande impresa non soggetta alla DNF | Obbligatoria | 2025 (pubblicazione 2026) | ESRS |
Piccola e media impresa quotata | Obbligatoria | 2026 (pubblicazione 2027) | ESRS per SMEs |
Piccola e media impresa non quotata | Volontaria | ESRS per SMEs | |
Micro impresa (quotata e non quotata) | Volontaria | ESRS per SME |
Scopi e obiettivi
La conseguenza sarà che anche le PMI e le imprese un po’ di grandi non obbligate in via diretta, lo saranno indirettamente perché dovranno rispondere alle richieste informative dei soggetti obbligati dalla Direttiva.
Peraltro, è già notizia che il merito creditizio sarà stabilito in base al “livello ESG” dell’impresa: significa che l’accesso al credito bancario e assicurativo vedrà privilegiate (o penalizzate) le imprese in base al loro “rating ESG”.
È ovvio, quindi, che sarà un tema trasversale che potremo trattare con tutti gli interessati, per preparare le imprese in questo anno e mezzo di tempo.
Agevolazioni sulla Parità di Genere: Un’Opportunità per le Aziende
Agevolazioni sulla Parità di Genere: Un’Opportunità per le Aziende
In Italia, la normativa sulla parità di genere è sancita dalla Costituzione e da numerose leggi. L’articolo 3 della Costituzione afferma che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
E' un tema che fa parte anche dei nuovi parametri ESG introdotti dalla normativa europea.
Per promuovere la parità di genere nelle imprese, sono previsti diversi incentivi.
Ad esempio, per la partecipazione a procedure pubbliche, il nuovo Codice prevede che le amministrazioni aggiudicatrici indicano, nei loro avvisi, un maggiore punteggio legato al possesso della certificazione di genere.
L’art 106, comma 8, del nuovo codice dei contratti pubblici prevede, inoltre, per tutte le tipologie di contratto una diminuzione della garanzia del 20%, cumulabile con tutte le altre riduzioni previste dalla legge, in caso di possesso di certificazioni (riportate nell’allegato II. 13 al Codice) attestanti specifiche qualità, tra le quali rientra anche la certificazione della parità di genere.
Inoltre, ci sono delle preferenze per l’accesso a incentivi se attui la parità di genere: ad esempio, ai sensi della Legge Gribaudo (art. 5, comma 3) alle aziende che, alla data del 31 dicembre dell’anno precedente a quello di riferimento, siano in possesso della certificazione della parità di genere in applicazione alla prassi UNI/PdR 125:2022, rilasciata da un organismo di certificazione accreditato, è riconosciuto un punteggio premiale per la valutazione di proposte progettuali, da parte di autorità titolari di fondi europei nazionali e regionali, ai fini della concessione di aiuti di Stato a cofinanziamento degli investimenti sostenuti.
Nel 2022 era stato previsto che le aziende in possesso della certificazione della parità di genere potevano avvalersi di un esonero dal versamento di una percentuale dei complessivi contributi previdenziali a carico del datore di lavoro: potrebbe essere riproposto come incentivo ed è opportuno prepararsi.
Un altro esempio di questi incentivi è l’avviso pubblico emesso da Unioncamere per la concessione di contributi alle micro, piccole e medie imprese. L’obiettivo è fornire contributi per servizi di assistenza tecnica e accompagnamento, e per servizi di certificazione della Parità di Genere (UNI/PdR 125:2022). Ne parleremo in un webinar il 4 dicembre.
La parità di genere è un tema che coinvolgerà sempre più le aziende in futuro. È importante essere preparati e informati su queste normative. Le aziende devono produrre un report sulla parità di genere ogni due anni. Possedere la certificazione della parità di genere può facilitare la creazione di questo report.
In conclusione, gli incentivi e le normative esistenti sono strumenti utili per promuovere la parità di genere. Continuare a informarsi e adattarsi a queste normative è fondamentale per il successo futuro delle aziende.
Convegno "Il Consulente di Asd e Ssd dopo le riforme dello sport"
Convegno "Il Consulente di Asd e Ssd dopo le riforme dello sport"
Nella bella sede "La dimora del Baco", è stato un workshop interessante e molto partecipato, con grande interazione del pubblico, perché il tema è di grande rilievo al momento.
Sarà presto disponibile la registrazione sul sito della Fondazione: https://fondazionemagnacarta.it/2023/10/19/il-consulente-di-asd-e-ssd-dopo-le-riforme-dello-sport/.
Le novità della Direttiva NIS 2 sulla cybersecurity
Le novità della Direttiva NIS 2 sulla cybersecurity
Per questo motivo, l’UE ha deciso di rafforzare il suo quadro normativo in materia di sicurezza delle reti e dei sistemi informativi, approvando la direttiva NIS2, che abroga e sostituisce la precedente direttiva NIS del 2016.
La direttiva NIS2 ha l’obiettivo di garantire un livello comune elevato di cibersicurezza nell’Unione, migliorando le capacità di prevenzione, rilevamento e risposta agli incidenti informatici, rafforzando la cooperazione tra gli Stati membri e l’UE, e aumentando la resilienza dei soggetti pubblici e privati che forniscono servizi o gestiscono infrastrutture essenziali per il funzionamento della società e dell’economia.
Le principali novità introdotte dalla direttiva NIS2 sono le seguenti:
La direttiva NIS2 rappresenta quindi un passo importante verso una maggiore armonizzazione e convergenza delle norme sulla cibersicurezza nell’UE, al fine di garantire un livello elevato di protezione dei dati, delle reti e dei sistemi informativi, nonché della sicurezza e del benessere dei cittadini e delle imprese.
La direttiva NIS2 dovrà essere recepita dagli Stati membri entro 18 mesi dalla sua entrata in vigore, che avverrà dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’UE.
REgolamento DORA: cosa cambia per le imprese?
Regolamento DORA: cosa cambia per le imprese?
Il Regolamento DORA si applica a tutte le entità finanziarie autorizzate e vigilate nell’Unione europea, come banche, assicurazioni, fondi di investimento, società di rating del credito, piattaforme di finanza tra pari, fornitori di servizi di pagamento e altri operatori del settore finanziario.
Un aspetto importante da sottolineare è che il Regolamento coinvolge anche i fornitori di tali entità.
Il Regolamento DORA introduce una serie di obblighi e misure per le entità finanziarie, tra cui:
Il Regolamento DORA entrerà in vigore il 21° giorno successivo alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, avvenuta il 27 dicembre 2022, e troverà applicazione a partire dal 17 gennaio 2025.
Per le entità finanziarie, il Regolamento DORA rappresenta una sfida ma anche un’opportunità per adeguare i loro sistemi e processi alle nuove esigenze del mercato digitale, aumentando la loro competitività e la fiducia dei loro clienti.
Se avete domande o commenti sul REgolamento DORA o sulle sue implicazioni per il vostro business, non esitate a contattarci.