Start-up e PMI Innovative: Un Nuovo Orizzonte Fiscale

Start-up e PMI Innovative: Un Nuovo Orizzonte Fiscale


L’innovazione è il motore del progresso e l’Italia sta cavalcando questa onda con politiche fiscali sempre più orientate a sostenere start-up e PMI innovative. Il Decreto Legge n.179/2012 ha gettato le basi per un ambiente favorevole, introducendo un quadro normativo che facilita la nascita e la crescita di queste nuove realtà imprenditoriali.

 

Identikit di una Start-up Innovativa

Le start-up innovative sono quelle imprese che si dedicano allo sviluppo, produzione e commercializzazione di prodotti o servizi ad alto valore tecnologico. Per essere riconosciute come tali, devono possedere requisiti ben definiti:

  • Sostenere spese di ricerca e sviluppo per almeno il 15% del maggiore tra costo e valore totale della produzione.
  • Impiegare personale altamente qualificato come dipendenti o collaboratori.
  • Essere titolari, depositarie o licenziatarie di privative industriali, o detentori dei diritti relativi a un programma per elaboratore originario.

 

Agevolazioni e Incentivi Fiscali

Queste imprese godono di agevolazioni fiscali e di sostegno al lavoro, come semplificazioni nella costituzione, riduzione degli oneri per l’avvio dell’attività e incentivi agli investimenti nel capitale di rischio. Inoltre, sono esonerate da alcune penalizzazioni fiscali previste per le società di comodo, come l’imputazione di un reddito minimo e l’utilizzo limitato del credito IVA.

 

Il Cammino Normativo e il Limite de minimis 2024

Il cammino normativo italiano prosegue con l’introduzione del nuovo regime de minimis a partire da gennaio 2024, che modifica la detrazione fiscale per start-up e PMI innovative. Questo cambiamento riflette l’importanza degli incentivi fiscali nel contesto economico attuale e l’impegno del governo nel sostenere l’innovazione e la crescita economica.

 

Impatto e Prospettive Future

L’ecosistema delle start-up innovative in Italia è in continua crescita, con oltre 500 nuove società che nascono ogni tre mesi. Questo dinamismo è il risultato di politiche mirate che non solo incentivano la creazione di nuove imprese ma attraggono anche investitori alla ricerca di opportunità in un settore promettente.

 

In conclusione, l’Italia sta consolidando la sua posizione come un hub di innovazione e imprenditorialità. Con un quadro normativo su misura e incentivi fiscali strategici, le start-up e le PMI innovative sono destinate a giocare un ruolo chiave nel panorama economico nazionale e internazionale.

 

 

 

 

 

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Regolamento SFDR: Informativa sulla Sostenibilità nel Settore dei Servizi Finanziari

Regolamento SFDR: Informativa sulla Sostenibilità nel Settore dei Servizi Finanziari


L'Unione Europea, nel quadro delle politiche di sostenibilità ed ESG, ha adottato il Regolamento (UE) 2019/2088, noto come SFDR (Sustainable Finance Disclosure Regulation), entrato in vigore il 27 novembre 2019.

 

Questo regolamento mira a migliorare la trasparenza e l’informazione nel settore finanziario riguardo alla sostenibilità.

 

Vediamo i punti chiave:

 

  1. Obiettivi di Sostenibilità: L’SFDR collega gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite al quadro strategico dell’Unione Europea. L’obiettivo è una transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio e più sostenibile.
  2. Accordo di Parigi: L’SFDR si allinea con l’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici. Si propone di rendere i flussi finanziari compatibili con uno sviluppo a basse emissioni di gas a effetto serra e resiliente dal punto di vista climatico.
  3. Informazioni sulla Sostenibilità: Le banche, gli asset manager, le compagnie di assicurazione e altri attori istituzionali devono fornire informazioni sulla sostenibilità nei loro servizi finanziari. Questo include la classificazione dei clienti in base a criteri di sostenibilità.
  4. Accesso al Credito: L’SFDR può influenzare l’accesso al credito. Le banche devono considerare la sostenibilità dei clienti nella valutazione del rischio e nell’offerta di prodotti finanziari.
  5. Standardizzazione: L’SFDR mira a standardizzare le informazioni relative ai processi di investimento ESG (ambientali, sociali e di governance).

 

In sintesi, l’SFDR è un passo importante verso un settore finanziario più sostenibile e responsabile.

 

Le banche devono ora considerare attentamente la sostenibilità dei loro clienti: pertanto, l'impatto è considerevole, perché il rispetto delle politiche ESG condizionerà l'accesso delle imprese al credito.

 

 

 

 

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Le novità della Legge di delegazione europea 2022-2023

Le novità della Legge di delegazione europea 2022-2023


Il 24 febbraio 2024 è entrata in vigore la Legge 21 febbraio 2024 , n. 15, che delega il Governo a recepire una serie di direttive e altri atti dell’Unione europea, nell’ambito della Legge di delegazione europea 2022-2023.

 

Si tratta di una legge molto ampia e articolata, che riguarda diversi settori e materie di interesse per i cittadini e le imprese. Tra le numerose norme europee da attuare, vogliamo segnalarvi quelle che ci sembrano più rilevanti e attese, sia per la loro importanza sia per le loro implicazioni pratiche.

 

Cibersicurezza e resilienza dei sistemi critici

La cibersicurezza è una sfida sempre più urgente e strategica per l’Unione europea, che richiede una cooperazione e una coordinazione tra gli Stati membri e le istituzioni comunitarie. Per questo motivo, la Legge di delegazione europea prevede il recepimento di due direttive fondamentali in questo ambito:

  • la direttiva (UE) 2022/2555, nota come direttiva NIS2, che aggiorna e rafforza il quadro normativo per la sicurezza delle reti e dei sistemi informativi nell’Unione, introducendo nuovi obblighi e sanzioni per gli operatori di servizi essenziali e i fornitori di servizi digitali, nonché nuovi meccanismi di cooperazione e scambio di informazioni tra le autorità nazionali competenti;
  • la direttiva (UE) 2022/2557, che stabilisce le regole per garantire la resilienza dei soggetti critici, ovvero le entità pubbliche o private che forniscono servizi essenziali per il mantenimento delle funzioni vitali della società, come l’energia, i trasporti, la salute, l’acqua, la finanza, le comunicazioni, lo spazio e il nucleare. La direttiva prevede che i soggetti critici adottino misure di gestione dei rischi, di prevenzione e di mitigazione degli impatti di eventuali incidenti, nonché di notifica e di coordinamento con le autorità nazionali.

 

Queste due direttive rappresentano un passo avanti significativo per la protezione del patrimonio digitale e delle infrastrutture vitali dell’Unione europea, e richiederanno agli Stati membri e agli operatori coinvolti un adeguamento delle proprie norme e procedure.

 

Parità di retribuzione tra uomini e donne

La parità di retribuzione tra uomini e donne per uno stesso lavoro o per un lavoro di pari valore è un principio fondamentale del diritto dell’Unione europea, sancito dal Trattato e dalla Carta dei diritti fondamentali. Tuttavia, nonostante i progressi compiuti negli ultimi anni, il divario retributivo di genere persiste in tutti gli Stati membri, con una media del 14% a livello europeo.

Per contrastare questa situazione, la Legge di delegazione europea prevede il recepimento della direttiva (UE) 2023/970, che mira a rafforzare l’applicazione del principio della parità di retribuzione attraverso la trasparenza retributiva e i relativi meccanismi di applicazione. La direttiva prevede, tra le altre cose, che:

  • i datori di lavoro forniscano informazioni sulle fasce retributive per le diverse categorie di lavoratori e lavoratrici, nonché sui criteri di determinazione della retribuzione;
  • i lavoratori e le lavoratrici abbiano il diritto di richiedere informazioni sul livello di retribuzione dei colleghi che svolgono lo stesso lavoro o un lavoro di pari valore, nel rispetto della protezione dei dati personali;
  • i datori di lavoro che non rispettano il principio della parità di retribuzione siano soggetti a sanzioni efficaci, proporzionate e dissuasive, comprese le indennità per i lavoratori e le lavoratrici discriminati;
  • i lavoratori e le lavoratrici abbiano accesso a vie di ricorso effettive e accessibili, sia individuali che collettive, per far valere i propri diritti;
  • le organizzazioni sindacali e le associazioni che promuovono l’uguaglianza di genere possano assistere e rappresentare i lavoratori e le lavoratrici vittime di discriminazione retributiva.

 

Questa direttiva è un importante strumento per promuovere la giustizia sociale e l’uguaglianza di genere nell’Unione europea, e richiederà agli Stati membri e ai datori di lavoro un impegno concreto per garantire una retribuzione equa e trasparente a tutti i lavoratori e le lavoratrici.

 

Rendicontazione societaria di sostenibilità e governance dei dati

La sostenibilità e la digitalizzazione sono due delle principali priorità dell’agenda politica dell’Unione europea, che si traducono in una serie di iniziative legislative e non legislative per orientare lo sviluppo economico e sociale verso modelli più responsabili e innovativi. In questo contesto, la Legge di delegazione europea prevede il recepimento di due norme chiave:

  • la direttiva (UE) 2022/2464, che modifica il quadro normativo vigente in materia di rendicontazione societaria di sostenibilità, ovvero l’obbligo per le società di fornire informazioni sulle loro performance ambientali, sociali e di governance, nonché sui rischi e le opportunità connessi. La direttiva estende tale obbligo a un maggior numero di società, introduce nuovi requisiti di qualità, coerenza e comparabilità delle informazioni, e prevede l’armonizzazione degli standard di rendicontazione a livello europeo;
  • il regolamento (UE) 2022/868, noto come Data Governance Act, che stabilisce le regole per la governance europea dei dati, ovvero il quadro istituzionale e normativo per facilitare la condivisione e l’utilizzo dei dati tra gli Stati membri e le parti interessate, nel rispetto dei principi di protezione dei dati, di concorrenza leale e di sovranità dei dati. Il regolamento prevede, tra le altre cose, la creazione di uno spazio europeo dei dati, la definizione di categorie di dati di interesse generale, la regolamentazione delle attività di intermediazione dei dati, e la promozione della partecipazione dei cittadini e delle imprese alla condivisione dei dati.

 

Queste due norme rappresentano un passo avanti significativo per la trasformazione verde e digitale dell’Unione europea, e richiederanno agli Stati membri e alle società un adeguamento delle proprie pratiche e procedure.

 

 

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Dal 2024 obbligo di copertura assicurativa per eventi catastrofici

Dal 2024 obbligo di copertura assicurativa per eventi catastrofici


La Legge di Bilancio 2024 (legge n.213/2023) ha introdotto un importante cambiamento per le imprese in Italia: l’obbligo di copertura assicurativa per eventi catastrofici. Questa misura è stata adottata per garantire una maggiore resilienza e sicurezza per le imprese di fronte a calamità naturali come sismi, alluvioni, frane e inondazioni.

 

 

Dettagli dell’Obbligo di Copertura Assicurativa

La Legge di Bilancio 2024, specificamente nei commi da 101 a 111, impone alle imprese con sede legale in Italia o con una stabile organizzazione nel paese di stipulare contratti assicurativi entro il 31 dicembre 2024. La copertura assicurativa deve includere terreni, fabbricati, impianti, macchinari e attrezzature industriali e commerciali.

 

 

Sanzioni e Penalizzazioni

Le imprese che non aderiscono a questa disposizione potrebbero subire sanzioni significative, che vanno da penalizzazioni finanziarie a possibili esclusioni dall’accesso a contributi, sovvenzioni o agevolazioni pubbliche. È quindi fondamentale che le aziende si conformino a questa nuova normativa per evitare conseguenze negative.

 

 

Ruolo delle Imprese di Assicurazione

Le imprese di assicurazione sono chiamate a giocare un ruolo chiave nell’implementazione di questa legge. Sono obbligate a offrire la copertura assicurativa richiesta, con sanzioni amministrative da 100.000 a 500.000 euro in caso di mancato rispetto. I contratti assicurativi devono prevedere un limite massimo di scoperto o franchigia, non superiore al 15% del danno, e applicare premi proporzionali al rischio.

 

 

Eccezioni e Esclusioni

Ci sono alcune eccezioni importanti a questa normativa. Gli imprenditori agricoli, come definito dall’art. 2135 del codice civile, sono esclusi dagli obblighi di copertura assicurativa. Inoltre, le imprese il cui patrimonio immobiliare è gravato da abuso edilizio o costruito in violazione delle autorizzazioni sono escluse dall’obbligo di copertura assicurativa.

 

È fondamentale che le imprese agiscano tempestivamente per adempiere a questa nuova normativa, garantendo la sicurezza e la stabilità nel contesto imprenditoriale italiano.

 

 

 

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Direttiva CSRD: dal 2024 più aziende dovranno fare il report si sostenibilità

Direttiva CSRD: dal 2024 più aziende dovranno fare il report si sostenibilità


Il 2024 sarà il vero primo anno dei temi ESG: Environment – Social – Governance.

 

Le novità

 

La Direttiva UE c.d. CSRD del 2022 (Corporate Sustainability Reporting Directive) amplia il numero di imprese tenute a effettuare il report di sostenibilità, a integrazione dei documenti di bilancio.

 

Le stime, in Italia, affermano che si passerà a 49.000 imprese obbligate dalla CSRD, dalle attuali 11.000 ora obbligate a fornire le c.d. informazione non finanziarie previste dalla precedente Direttiva NFD.

 

A chi si applica la CSRD

 

I nuovi obblighi si applicano in via diretta alle grandi imprese, ma queste sono tenute ad acquisire le informazioni sulla sostenibilità anche dalla catena del valore, a monte e a valle: in pratica, rivolgendosi a clienti e fornitori.

 

In sintesi, l’ambito applicativo e i tempi di attuazione sono i seguenti:

 

Tipologia di impresaParametro: Dipendenti mediParametro: Totale attivo €Parametro: Ricavi netti €
Grande impresa > 250 > 20.000.000 > 40.000.000
Media impresa < 250 < 20.000.000 < 40.000.000
Piccola impresa < 50 < 4.000.000 < 8.000.000
Micro impresa < 10 < 350.000 < 700.000

 

Tipologia di impresa Tipologia di rendicontazionePrimo anno di rendicontazione Standard di riferimento
Grande impresa già soggetta alla DNF Obbligatoria 2024 (pubblicazione 2025) ESRS
Grande impresa non soggetta alla DNF Obbligatoria 2025 (pubblicazione 2026) ESRS
Piccola e media impresa quotataObbligatoria 2026 (pubblicazione 2027) ESRS per SMEs
Piccola e media impresa non quotataVolontaria ESRS per SMEs
Micro impresa (quotata e non quotata) Volontaria ESRS per SME

 

 

Scopi e obiettivi

 

La conseguenza sarà che anche le PMI e le imprese un po’ di grandi non obbligate in via diretta, lo saranno indirettamente perché dovranno rispondere alle richieste informative dei soggetti obbligati dalla Direttiva.

 

Peraltro, è già notizia che il merito creditizio sarà stabilito in base al “livello ESG” dell’impresa: significa che l’accesso al credito bancario e assicurativo vedrà privilegiate (o penalizzate) le imprese in base al loro “rating ESG”.

 

È ovvio, quindi, che sarà un tema trasversale che potremo trattare con tutti gli interessati, per preparare le imprese in questo anno e mezzo di tempo.

 

 

 

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In arrivo il Decreto Whistleblowing

In arrivo il Decreto Whistleblowing


Il Governo ha recentemente approvato lo schema di Decreto Legislativo che darà attuazione alla c.d. Direttiva Whistleblowing dell’Unione Europea, che porterà novità molto impattanti su Imprese e Pubbliche Amministrazioni. È utile spendere qualche parola su questo strumento.

 

In Italia, il whistleblowing è stato riconosciuto come diritto individuale, idoneo a offrire protezione ai dipendenti pubblici e privati che hanno esposto comportamenti illegali o inappropriati da parte di un’organizzazione (impresa, PA, etc). Già nel 2001 il Decreto 231 aveva previsto la segnalazione anonima per gli appartenenti a un soggetto che si fosse dotato del Modello 231, poi la legge sulla tutela dei segnalatori del 2016 ha stabilito ulteriori norme per proteggere nella PA i whistleblower da ritorsioni e discriminazioni sul posto di lavoro.

 

La promulgazione di questa legislazione ha creato incentivi a migliorare la trasparenza nel settore pubblico, promuovendo una cultura etica e responsabile nell'ambiente professionale italiano.

 

Il whistleblowing è uno strumento vitale in qualsiasi ambiente professionale per garantire che l'attività fraudolenta, non etica o criminale sia identificata e segnalata. Aiuta a proteggere la salute pubblica, la sicurezza e l'integrità del luogo di lavoro offrendo alle persone la possibilità di parlare in modo anonimo di potenziali violazioni etiche o cattiva condotta senza timore di ritorsioni. Inoltre, la denuncia di irregolarità può contribuire a migliorare il governo societario in quanto consente indagini efficaci su illeciti, promuovendo la responsabilità aziendale e l'applicazione della legge ove necessario.

 

Politiche efficaci per gli informatori forniscono ai dipendenti percorsi chiari per segnalare le loro preoccupazioni e possono aiutare a rafforzare la cultura organizzativa dimostrando un impegno senza compromessi per l'integrità e la condotta etica a tutti i livelli dell'organizzazione.

 

Questi sono gli obiettivi della Direttiva e del Decreto Whistleblowing, che si applicheranno (secondo lo schema pubblicato) a partire dal 2023-2024, con scadenze diverse a seconda dei casi; basti ricordare, comunque, per ora, che l’obbligo di adottare un sistema di segnalazione si applicherà alle società con più di 50 dipendenti, alle PA e a coloro che si dotano di un sistema 231.

 

Nei prossimi post approfondiremo questi aspetti: restate in attesa delle nostre “segnalazioni”!

 

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L'importanza di agevolazioni e incentivi per le imprese

L'importanza di agevolazioni e incentivi per le imprese


Nel panorama economico odierno, gli incentivi statali sono di fondamentale importanza per le imprese, i privati e interi settori. Questi incentivi possono assumere molte forme, da agevolazioni fiscali e sussidi a ricerca e sviluppo finanziati dal governo, ma l'obiettivo generale è dare alle entità una spinta in più per fare affari che genererebbe posti di lavoro, incoraggerebbe l'innovazione, stimolerebbe la crescita economica e altro ancora. Per questi motivi, gli incentivi statali sono diventati uno strumento essenziale per fornire lo slancio al cambiamento, sia che ciò significhi incoraggiare gli investimenti, avviare un'impresa o assumere un rischio su una nuova tecnologia.

 

Gli incentivi statali sono importanti per le imprese per risparmiare denaro e stimolare gli investimenti. Le agevolazioni fiscali riducono i costi generali delle imprese, dando loro più capitale da reinvestire nelle loro operazioni. Ciò aiuta le aziende ad espandersi, ad assumere più dipendenti e ad aumentare salari e stipendi. Inoltre, i sussidi governativi aiutano le imprese a ridurre i costi e perseguire opportunità di ricerca che altrimenti potrebbero non prendere in considerazione, incoraggiando l'innovazione e creando ancora più opportunità economiche.

 

Per gli industrie, gli incentivi governativi forniscono sicurezza economica, rendendo più facile perseguire opportunità formative o correre rischi in un'impresa commerciale. I crediti d'imposta e le esenzioni rendono più facile per le persone risparmiare e investire denaro, mentre i progetti sponsorizzati dal governo possono agevolare l’efficacia delle politiche del lavoro.

 

In breve, gli incentivi governativi sono fondamentali per incoraggiare l'attività economica, dare impulso alle industrie, incentivare gli investimenti e creare maggiori opportunità di prosperità per gli individui. Sono uno strumento potente per fornire una spinta tanto necessaria per stimolare il progresso, sia a breve che a lungo termine. Pertanto, gli incentivi statali dovrebbero rimanere in prima linea nelle agende aziendali e nei business plan.

 

Stiamo monitorando le prospettive della Legge di bilancio per mappare le iniziative che verranno intraprese in merito e creare una programma di innovazione a misura di impresa. A tal fine, Studio Industria ha strutturato anche una propria business unit dedicata non solo agli incentivi, ma anche alla bandistica e alle opportunità di finanziamento già previste e in corso di pubblicazione.

 

Rimaniamo aggiornati!

 

 

 

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Avviato corso superbonus HD-Giovani Commercialisti

Avviato corso superbonus HD-Giovani Commercialisti


Il 2022 inzia con un ottimo avvio per Studio Industria.

 

Apriamo l'anno con due punti d'orgoglio:

- venerdì 28 inizierà ufficialmente il corso di formazione sui bonus edilizi, tenuto da Harley&Dikkinson e Studio Industria, in seguito alla partnership intrapresa l'anno passato;

- nuovi riconoscimenti professionali ci arricchiscono, con la nomina del senior partner Avv. Andrea Tatafiore come sindaco effettivo della Sivam spa.

 

Ad maiora!

 

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Partnership Studio Industria-HD al convegno dei Giovani Commercialisti

Partnership Studio Industria-HD al convegno dei Giovani Commercialisti


Studio Industria e Harley&Dikkinson-HD partecipano con orgoglio all'importante XIII Forum dell'Unione del Giovani Dottori Commercialisti, tenuto oggi a Roma.

 

Si parla di opportunità: gli interventi sono di spessore, a partire dal Presidente dell'Unione Matteo De Lise sino all'A.D. di HD Alessandro Ponti, dal Direttore dell'Agenzia delle Entrate Ruffini a diversi Sottosegretari del Governo.

 

Un'occasione di confronto necessaria e rilevante: qui il programma dell'evento -> Programma.

 

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Convenzione Superbonus Studio Industria-Harley&Dikkinson-Giovani Commercialisti

Convenzione Superbonus Studio Industria-Harley&Dikkinson-Giovani Commercialisti 


Studio Industria entra nella partnership tra Harley&Dikkinson e l'Unione dei Govani Commercialisti, che hanno siglato una convenzione per realizzare le verifiche di conformità nell'ambito dell'incentivo noto come "superbonus".

Nel dettaglio, riportiamo le dichiarazioni del Presidente dell'Unione.

"L'Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili e Harley&Dikkinson, fintech business designer rivolto a chi opera nella riqualificazione e valorizzazione degli edifici, hanno siglato una convenzione con l'obiettivo di supportare i cittadini in tema di Superbonus 110% e fornire un servizio professionale nella gestione delle piattaforme utili alla cessione del credito d'imposta. Per gli iscritti all'Unione si tratta di una vera e propria svolta: avranno, infatti, l'opportunità di assumere un ruolo importante nella filiera Superbonus, offrendo garanzie ai soggetti coinvolti nelle dinamiche di cessione del credito e aprendo una breccia in un settore della professione che attualmente presenta diverse barriere all'entrata, ancor più difficili da affrontare singolarmente". Lo annuncia Matteo De Lise, presidente dell'Ungdcec.

 

"I professionisti dell'Unione – prosegue De Lise – potranno, tra le altre cose, apporre il visto di conformità nelle procedure sottese alle piattaforme H&D in ambito di cessione di crediti da Superbonus, e potranno altresì proporre di utilizzarli ai propri assistiti, nel rispetto di uno specifico modello costruito dall'Ungdcec. In quest'ottica, per la prima volta verrà istituito uno standard certificativo di Aja Europe, anche col supporto di un partner affermato per la compliance strategica d'impresa come Studio Industria, che supporti i commercialisti e i revisori nella conduzione delle esigenze professionali collegate al visto di conformità, per avvicinare sempre di più le persone alla riqualificazione degli immobili e dunque alla sostenibilità".

 

Ci rende fieri vedere la notizia riportata dai principali quotidiani, la rassegna stampa è scaricabile cliccando qui.